Avete realmente bisogno di una batteria estesa?

Prima di tutto bisogna interrogarsi sull’uso che si fa del portatile: lo tenete sempre sul tavolo dove lavorato, collegato alla presa, o lo portate fuori spesso? Quando uscite con il computer, lo usate molto, oppure lo accedente di tanto in tanto, sempre per pochi minuti? Portate solo il computer, o anche molti accessori?

Se non avete ancora un notebook, ma state per acquistarne uno, potete porvi le stesse domande su come pensate di utilizzarlo. Ricordate che se un notebook dispone delle funzioni e del prezzo desiderato, non è detto che offra anche l’autonomia della batteria sperata. Tenete presente anche che le dichiarazioni dei produttori, come su tanti altri aspetti, non andrebbero prese come oro colato. Difficilmente un portatile con otto ore di autonomia dichiarata arriverà davvero a quel valore.

La domanda di base è: quanto tempo intendete utilizzare il vostro notebook lontano da una presa di corrente? Se la domanda è “non molto”, o se sapete che nella maggior parte dei posti dove userete il notebook potrete accedere a una presa elettrica, acquistare una batteria dall’autonomia estesa non vi porterà benefici tangibili.

Se, tuttavia, vi capita, o capiterà, di usare il portatile in posti privi di rete elettrica, o volete assicurarvi di poter usare il computer per molte ore, una batteria a capacità estesa può offrire dei vantaggi interessanti.

L’autonomia della batteria dipende da tre fattori : le abitudini d’uso, i componenti del notebook e la batteria stessa.

Attività leggere, come la navigazione web e le applicazioni da ufficio permetteranno di raggiungere un’autonomia superiore a quella ottenibile usando applicazioni multimediali, come la riproduzione di film e i giochi 3D. Le differenze tra questi due scenari potrebbero essere sorprendenti.

Se fate spesso pause durante il lavoro, noterete che l’autonomia aumenta, poiché il notebook entrerà in modalità idle più spesso. Ovviamente, dovrete assicurarvi che le impostazioni di risparmio energetico di Windows siano attivate su “Batteria Max” per ottenere il massimo dalla vostra batteria.

Considerando l’hardware, i componenti di fascia alta non sempre sono la scelta migliore per chi cerca elevata autonomia. Prendiamo la CPU Intel Core 2 Duo: i processori della serie T hanno un TDP di 35 W, ma i processori della serie P, ugualmente veloci, hanno un TDP di 25 Watt. 10 watt in meno (idealmente), sono un chiaro vantaggio per la batteria. Lo stesso vale, a grandi linee, per la scheda grafica.

C’è poi la tecnologia del monitor: se usa la retroilluminazione e LED, userà meno energia rispetto un modello tradizionale. Anche optare per un hard disk basato su memoria flash (SSD), vi aiuterà a risparmiare energia e a guadagnare una manciata di minuti.

Se avete intenzione di sfruttare al meglio ogni minuto di autonomia, dovreste tenere questi fattori in considerazione quando configurate il vostro notebook.

L’autonomia promessa dai produttori è, nella maggior parte dei casi, un’indicazione ottimistica di quanto succederà nella realtà. Ovviamente, ogni produttore tende a pubblicizzarsi al meglio delle proprie possibilità, e quindi cerca di creare sempre le migliori condizioni nella misurazione dell’autonomia dei propri modelli. Non stupitevi se un portatile pubblicizzato per durare otto ore, nella vita reale ne dura due in meno.

Infine, anche se con questa indicazione andiamo oltre lo scopo dell’articolo, la pratica dell’undervolt può aiutare a incrementare l’autonomia della batteria. Effettuare l’undervolt significa abbassare la tensione operativa (il voltaggio) della CPU, così da abbassare il consumo energetico. Alcuni test hanno mostrato che l’undervolt può migliorare le prestazioni della batteria del 25%. Inoltre, è una pratica che non crea danni a livello hardware, anche se abbassare troppo la tensione porta a un’instabilità del sistema. Se volete procedere con questa pratica, assicuratevi di non andare troppo oltre e di testare accuratamente il sistema.

Per il vostro notebook, potreste avere due, o anche tre scelte. Preparatevi a leggere tre termini comuni riguardanti la batteria: il numero di celle, gli ampere-ora e i watt-ora. Ognuno di questi parametri determina la capacità della batteria, e capirli vi aiuterà nella scelta.

Per esempio, il notebook HP dv4t ha tre scelte per quanto riguarda la batteria:
Standard, sei celle, 2.2 ampere-ora e 47 watt-ora.
Elevata capacità, sei celle, 2.55 ampere-ora e 55 watt-ora.
Estesa, 12 celle, 2.2. ampere-pre e 94 watt-ora.

Anche la batteria a 12 celle è valutata a 2.2. ampere-ora, ma ha un valore di watt-ora superiore rispetto alla batteria a sei celle a 2.55 ampere-ora. Questo perché dispone del doppio delle celle. La matematica di base suggerisce che il numero di celle, assieme al valore di ampere-ora, determinerà il valore watt-ora. Più alto è il numero di celle e/o ampere-ora, più alto sarà il valore in watt-ora risultante. Utilizzate sempre il valore in watt-ora per valutare una batteria.

Alcuni produttori di notebook non permettono di scegliere il tipo di batteria da abbinare ad un nuovo prodotto, lasciandovi solo la possibilità di acquistare una batteria aggiuntiva. Altri produttori, invece, offrono tra le opzioni batterie a tre, sei o nove celle. Consultate il manuale, o il sito web del produttore del vostro notebook per capire quali batterie supporta, e usate i dati delle specifiche tecniche per determinare la capacità della batteria.

Infine, mentre una batteria con più celle si traduce, nella maggior parte dei casi, in una maggiore autonomia, non è detto che sia anche la soluzione più efficiente. Se, per esempio, guardiamo l’offerta HP per il suo notebook dv3t, scopriamo che è disponibile una batteria estesa a nove celle, 2.55 ampere-ora e 83 watt-ora. Come prestazioni, questa batteria è molto vicina al modello a 12 celle del notebook dv4t, ma è più piccola e leggera. Si tratta di vantaggi da tenere a mente quando si confrontano i vari modelli.

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