Poco X3 NFC, la prova del nuovo smartphone economico di Xiaomi

Che cosa accomuna una famosa band fondata alla fine degli anni sessanta da Jim Messina, una catena tedesca di negozi di arredamento a buon mercato e un marchio di smartphone controllato dalla cinese Xiaomi? Il nome che in italiano desta un po’ di ilarità e facili battute: Poco. Il terzo smartphone dell’azienda, che da gennaio 2020 opera indipendentemente dalla casa madre, convince nonostante il nome. Disponibile in Italia dal 10 di settembre prossimo, Poco X3 NFC è dispositivo dall’ottimo rapporto fra qualità e prezzo. Nonostante le facili ironie di natura onomastica, è uno smartphone tutt’altro che carente, grazie a uno schermo con frequenza di refresh variabile, un processore abbastanza potente, una batteria enorme che dura tantissimo e la presenza di un chip NFC per i pagamenti digitali, che su prodotti della fascia sotto i 300€ non sempre si trova.

Design e caratteristiche
Il design Poco X3 NFC si inscrive nel solco già tracciato dai primi due modelli del marchio Poco, F1 e F2: le linee non brillano per originalità, sono abbastanza solide e un po’ massicce. Lo schermo è grande e così il dispositivo, che però ha una buona ergonomia generale ed è ben bilanciato. Buona la posizione centrale del modulo sporgente delle fotocamere sul retro, mentre non ci piace – da un punto di vista puramente estetico – la grossa scritta traslucida “Poco” che campeggia sulla parte bassa della scocca posteriore.

Il display è particolarmente buono: è un DotDisplay FHD+ da 6,67” che unisce una frequenza di refresh da 120Hz a una frequenza di risposta al tocco da 240Hz. È forse la prima volta che le vediamo su dispositivo di questa fascia di prezzo, anche se si tratta di caratteristiche che si sfruttano a pieno più che altro su dispositivi di fascia più alta, che permette un livello di mobile-gaming un po’ più intenso. Su questo Poco X3 NFC si può giocare senza particolari problemi alla maggior parte dei videogame più gettonati, ma le prestazioni sono buone, non eccelse. Da segnalare però la presenza dell’ottimizzazione software Game Turbo 3.0, che regola le caratteristiche necessarie per la miglior esperienza di gioco sulla base dei requisiti del titolo che sta girando. Interessante anche la presenza della regolazione automatica del refresh (nulla di nuovo, ma difficile da trovare di serie su telefoni che costano poco): lo schermo non gira sempre al massimo, ma adatta la frequenza all’attività in corso passando da 50, 60, 90 o 120Hz. Il risultato è un’ottimizzazione delle prestazioni e soprattutto una gestione intelligente del consumo di batteria.

Nell’uso quotidiano Poco X3 NFC ci è sembrato abbastanza rapido, e la fluidità generale dell’interfaccia è più che soddisfacente (salvo qualche lieve rallentamento nell’applicazione della fotocamera). È merito dello Snapdragon 732G con GPU Adreno 618, ultimo nato fra i chip della fortunata serie 7 di Qualcomm, che negli ultimi mesi ha favorito il rilancio in grande stile di una lunga serie di interessanti dispositivi di fascia media.

Batteria gigante e altri dettagli
Nella lista delle specifiche del Poco X3 spicca la dimensione della batteria, su cui i progettisti di Xiaomi/Poco non sono scesi a compromessi: 5280mAh, più che sufficienti per un’autonomia di circa 2 giorni con un uso normale dello smartphone. Come sempre in questi casi, alla dimensione esagerata della batteria corrisponde anche un peso non trascurabile del dispositivo: 215g, più o meno come un iPhone 11 Pro Max. Da segnalare anche la ricarica rapida da 33W: in 30 minuti la batteria arriva al 62%, mentre ce ne vogliono 65 per raggiungere il 100% di carica.

Fra le altre caratteristiche degne di nota, che abbiamo potuto apprezzare provando il telefono in anteprima, mettiamo l’uscita jack per le cuffie, lo schermo senza bordi stondati e il sensore di impronte integrato sul bottone home laterale, una soluzione che si vede sempre più spesso e che riteniamo tanto semplice quanto pratica nell’uso continuato del telefono. Menzione di merito, ovviamente, anche al chip NFC, la cui presenza è ricordata persino nel nome del prodotto: è un’ottima aggiunta e garantisce la possibilità di gestire i pagamenti digitali con Google Pay.

La fotocamera
powered by Rubicon Project
Le caratteristiche della fotocamera non brillano rispetto al resto del telefono, ma il comparto multimediale non delude neppure. Il sensore principale del Poco X3 è un IMX 682 di Sony da 64MP, affiancato da un obiettivo ultragrandangolare da 13MP.

C’è poi un sensore di profondità da 2MP per migliorare lo sfocato sui ritratti, e infine un inutile obiettivo Macro, pure da 2MP, come da ben nota fissazione degli ingegneri di Xiaomi. Fa foto inutilizzabili (la risoluzione è troppo bassa pure per il Web, ormai) ed è lì solo per poter definire “Quad Camera” il modulo fotografico posteriore.

Nonostante il neo del sensore superfluo, che non userete praticamente mai, la qualità generale delle foto che si possono scattare con Poco X3 è decisamente buona. Ci piace l’elaborazione dell’HDR, mai esagerata, e la gestione dei colori. Visto il prezzo, ci sentiamo di promuovere a pieno anche l’esperienza d’uso fotografica. 

Conclusioni, prezzi, disponibilità
Con il nuovo X3 NFC Xiaomi/Poco ci hanno dimostrato (se ancora ce ne fosse bisogno) che oggi si possono integrare in un telefono di fascia bassa caratteristiche e funzioni avanzate senza incidere eccessivamente sul prezzo. Nel complesso questo smartphone è un buon esercizio di compromesso che offre tutto quello che l’utente medio cerca in uno smartphone del 2020.

Poco X3 NFC sarà disponibile in Italia a partire dal 10 settembre in anteprima sul sito Mi.com, prezzo i Mi Store e su Amazon. Costa 230€ nella versione da 64GB con 6GB di RAM e 270€ nella configurazione superiore da 6G+128GB.

Nelle prime 24 ore dal lancio e/o fino ad esaurimento delle scorte, la versione base si potrà acquistare su Mi.com e su Amazon a 199,9€, mentre dal 10 al 30 settembre il modello da 6GB+128GB costerà – sempre su Mi.com e Amazon – solo 250€.

>>>>>>>>>>>>>>>>>>Batteria per Telefoni Cellulari Xiaomi