Il ruolo dei viaggi spaziali nello sviluppo della rete 5G

La corsa al 5G sembra essersi spostata nello spazio. Secondo l’ESA, infatti, le comunicazioni satellitari saranno fondamentali per lo sviluppo della tecnologia.

Quando si parla di connessioni 5G e di tutte le nuove tecnologie che potranno svilupparsi in pieno grazie ad esse, tutti pensano alle torri con i ripetitori del segnale. È normale: il 3G e il 4G funzionano così ed è spontaneo pensare che anche il 5G sarà una tecnologia prevalentemente “terrestre“.

Tuttavia, nello sviluppo del 5G e delle sue applicazioni, anche lo spazio avrà un ruolo fondamentale. Ne è convinta l’ESA, la European Space Agency, che ha lanciato l’iniziativa Space for 5G chiamando alla partecipazione anche le principali aziende europee del settore aerospaziale e delle telecomunicazioni. Secondo l’ESA, infatti, le massime prestazioni del 5G, la migliore copertura e le applicazioni pratiche più complete si potranno ottenere solo integrando la tecnologia satellitare con quella dei ripetitori a terra. Due progetti, e diverse aziende ed enti pubblici, hanno già iniziato a lavorare in questa direzione.

Il network di satelliti di Spire
Spire è una data company britannica che grazie ai satelliti e alla connessione terrestre offre analisi predittive sulle rotte marittime e aree e previsioni meteo. Gli 80 satelliti di Spire tracciano l’identità, la posizione, la rotta e la velocità di ogni nave e, grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale che prendono in considerazione anche il meteo, possono fare previsioni sui tempi di percorrenza e sull’orario di arrivo in porto. In questo modo si evita l’affollamento degli scali commerciali e si ottimizzano le operazioni a terra.

Il progetto Darwin
L’integrazione di satelliti e network terrestre in 5G è alla base anche del progetto Darwin, una partnership tra ESA, l’operatore satellitare Telefonica 02, alcune startup inglesi e le università di Oxford e Glasgow. Darwin servirà a sviluppare le tecnologie di guida autonoma per le auto di domani, permettendo a i veicoli di essere sempre connessi e rintracciabili grazie al continuo “switch” tra connessione terrestre e satellitare.

Gli altri attori della Space for 5G Initiative
Partecipano all’iniziativa dell’ESA anche altre aziende e centri di ricerca. Tra i quali la Cranfield University, che ha in corso un progetto di digitalizzazione dell’aviazione, HiSkym operatore di rete virtuale via satellite a basso costo, Inmarsat, operatore satellitare globale che offre servizi simili a quelli di Spire, Open Cosmos, che i satelliti li produce e, infine, Sky and Space Global che sta pianificando il lancio di 200 nanosatelliti in bassa orbita terrestre.

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